Lettera ai vertici dello Stato sulla revoca della scorta a Masciari
«Giova sottolineare – fa presente Laghi -, come ribadito nella missiva inviata alle più alte cariche dello Stato, che il signor Masciari, ex imprenditore edile di chiara fama, sin dal 1997, ha denunciato fattispecie criminose che hanno consentito l’avvio di operazioni da parte delle competenti Procure, alcune ancora in corso nei confronti dei soggetti denunciati e altre concluse con l’adozione di condanne passate in giudicato in danno degli esponenti di potenti compagini operanti in quasi tutte le province calabresi. Inoltre, nel corso del 2021 la famiglia Masciari ha subìto una intrusione nella propria abitazione, debitamente denunciata e portata all’attenzione del dipartimento competente, e parte dei procedimenti civili aventi ad oggetto il risarcimento dei danni patiti dallo stesso nonché dai suoi familiari sono tuttora pendenti presso i Tribunali calabresi».
«In ragione di ciò, ho considerato di primaria importanza portare a conoscenza della più alta carica della Repubblica nonché ai vertici dello Stato interessati alla vicenda la necessità di assicurare un livello di sicurezza e protezione adeguati nei confronti della famiglia Masciari, disponendo ogni misura necessaria in loro favore, atta a scongiurare qualsivoglia forma di pericolo. Contestualmente – afferma, infine, Laghi -, ho richiesto al presidente, Giuseppe Gelardi, l’audizione in seno alla Commissione consiliare anti ‘ndrangheta del testimone di giustizia Pino Masciari, al fine di conoscere le ragioni alla base del provvedimento e valutare la sussistenza delle condizioni per il ripristino immediato del dispositivo».
Ufficio stampa
Ferdinando Laghi