Ospedale di Castrovillari. L’unica emodinamica dell’ASP funziona 6 ore al giorno, l’infarto non ha orari!
Ricomincia dall’emodinamica di Castrovillari l’attività di tutela del diritto alla salute del Comitato delle associazioni (Amici del Cuore; Associazione Famiglie Disabili; Medici Cattolici; Solidarietà e Partecipazione; AVIS; AVO) che da anni si battono per riportare lo spoke del Pollino ai livelli assistenziali adeguati e necessari. In veste di medico, attivista e consigliere regionale non potevo non essere al loro fianco.
L’appuntamento a Castrovillari, venerdì 23 giugno, alle ore 10, ha visto svolgersi un sit-in nello spazio antistante l’ospedale, per denunciare l’incresciosa situazione dell’emodinamica – afferente al Reparto di Cardiologia e UTIC- che funziona, per carenza di personale sanitario, soltanto 6 ore su 24 al giorno.
Ad aggravare la situazione vi è anche il fatto che, quella del nosocomio castrovillarese, sia l’unica emodinamica pubblica in tutta l’Asp di Cosenza -con i suoi 150 Comuni- dal momento che le altre due presenti in provincia sono, una privata e l’altra di pertinenza dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. É quindi impensabile che l’unico presidio pubblico di emodinamica dell’ASP garantisca la copertura solo di un quarto della giornata, considerato anche che l’intervento nel paziente infartuato, per avere la maggiore efficacia possibile, ed evitare la morte o danni permanenti al cuore del paziente, deve essere effettuato entro un’ora dall’inizio dei sintomi.
L’emodinamica di Castrovillari era già entrata “nell’occhio del ciclone” quando si passò da h 24 – unica situazione organizzativa accettabile – ad h 12. Ed ecco che, invece di ritornare alla normalità, si è passati ad una ulteriore e drastica riduzione dell’attività.
Non si tratta di cercare colpevoli ma, chi ha la responsabilità del governo della sanità provinciale deve risolvere, al più presto, questo gravissimo problema. Come? Incentivi ai sanitari, collaborazioni con altri Centri, arrivo di medici cubani, che già hanno risolto situazioni gravi e delicate, come nello spoke di Polistena ed in altre strutture sanitarie. Difficoltà certamente ce ne sono, ma compito di chi è alla guida delle Aziende sanitarie è quello, appunto, di risolvere queste difficoltà con una programmazione da realizzare a tamburo battente, per restituire al Personale sanitario la possibilità di operare al meglio e ai cittadini di ricevere le cure necessarie.