COVID-19 e attività assistenziali. Laghi: “Prorogare l’attività delle USCA almeno fino a fine anno
“Sarebbe paradossale che in questa desertificazione delle strutture sanitarie calabresi, si proceda a tagli ulteriori su previsioni rivelatesi fin qui spesso inattendibili”
“La Covid, inaspettatamente, incalza in Calabria come in tutta Italia e, gli strumenti di difesa nei confronti del contagio e della malattia, non dovrebbero essere troppo precocemente accantonati o smantellati”. Così il Capogruppo al Consiglio Regionale di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi.
“Maggiore attenzione perciò nei comportamenti individuali, ma anche mantenimento dei presidi, come le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), che hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro semplicemente essenziale. Certamente, i profili professionali di chi ha lavorato e lavora in questo ambito non sono omogenei, così come la normativa che li riguarda interseca competenze statali e regionali – continua il Consigliere Laghi, per molti anni Primario Ospedaliero. Ma, trattandosi di una situazione che attiene ad un problema di salute così grave ed eccezionale come la pandemia che ancora stiamo vivendo, la priorità dovrebbe essere ovviamente quella della salute della popolazione. Pandemia che, purtroppo, non è cessata per decreto, nè l’avvento dell’estate ha portato quel sostanziale miglioramento che tutti, o quasi, si aspettavano”.
“Come già in altre Regioni stanno facendo e come in parte, ma solo in parte, si sta facendo in Calabria, la evidente necessità è quella di prorogare le attività delle USCA, a mio parere almeno fino a fine anno – conclude Laghi -, anche in considerazione di ciò che si ritiene possa avvenire, dal punto di vista epidemiologico, nell’autunno prossimo. Sarebbe davvero paradossale che in una situazione come quella attuale, di vera e propria desertificazione delle strutture sanitarie calabresi, si proceda a tagli ulteriori sulla base di previsioni rivelatesi, fin qui, tra l’altro, spesso inattendibili”.